Cari Claudio Messora, Massimo Mazzucco, Diego Fusaro e Gianluigi Paragone,
mi rivolgo a voi perché siete tra coloro che - capacità vostra - tra le voci dissenzienti degli ultimi anni, siete riusciti ad avere tanta visibilità ed efficacia comunicativa.
Faccio sintesi giornalistica e arrivo al punto: occorre che vi uniate, nel modo che meglio credete, perché c’è bisogno di rispondere in modo unitario, e non sparpagliato come adesso, alla più grande offensiva lanciata - e mai concentrata come adesso - contro i popoli. Contro ognuno di noi.
È un’offensiva, come sapete e non mancate di sottolineare giustamente, che si muove su più fronti ma che ha la stessa matrice: quella contro la libertà. Che sia di informazione, di cura, di scelta politica ed economica o del semplice spostamento delle persone, tutti gli elementi sono stati messi “a dovere” sulla scacchiera e stanno portando molto, molto velocemente allo stato delle cose che stiamo osservando da anni e soprattutto nelle ultime settimane.
Voglio dire, e vi chiedo: non è (più) questo il momento per fare delle petizioni e raccolte firme per obiettivi, pur giustissimi, ma a “scartamento ridotto”. Come quello relativo alle mera “libertà di informazione”; occorre un obiettivo, e una raccolta di adesioni, volti a qualcosa di molto più grande. E occorrono voci e mezzi che se ne prendano cura e responsabilità. Ecco perché vi chiedo di battere un colpo, ma tutti assieme e in modo convinto. Passando anche sopra a piccole e possibili differenti opinioni su alcuni punti (che in questo momento non farebbero altro che contribuire al dividi et impera che tanto fa comodo).
Voi assieme potete farlo.