Al di là di supposizioni e congetture ipotetiche, alcune certezze ci sono, sul MoVimento 5 Stelle, Di Maio & Co. Eccome se ci sono.
Altro che Black Friday e Cyber Monday...
C'era una volta - nella fase solida della modernità - la "società dei produttori", epoca di masse, regole vincolanti e poteri politici forti. I valori che la governavano erano sicurezza, stabilità, durata nel tempo. Quel mondo si è sfaldato e oggi viviamo nella "società dei consumatori", il cui valore supremo è il diritto-obbligo alla "ricerca della felicità", una felicità istantanea e perpetua che non deriva tanto dalla soddisfazione dei desideri quanto dalla loro quantità e intensità. Eppure, dice Bauman, rispetto ai nostri antenati noi non siamo più felici: più alienati semmai, isolati, spesso vessati, prosciugati da vite frenetiche e vuote, costretti a prendere parte a una competizione grottesca per la visibilità e lo status, in una società che vive per il consumo e trasforma tutto in merce. Ma proprio tutto, anche i consumatori. Ciononostante stiamo al gioco e non ci ribelliamo, né sentiamo alcun impulso a farlo.
I tedeschi senza tetto, ma dai
Vedi? Quando si parlava del "modello tedesco"... e da queste parti si diceva che faceva acqua ...
10 anni di Ribelle, e sentirli tutti
Qualcuno addirittura mi ha mandato un messaggio (ironico) per “farmi le condoglianze”. Occorre dunque spiegare a chi non conosce i fatti. Sì, la rivista La Voce del Ribelle ha cessato le sue pubblicazioni dopo dieci anni di attività. Per motivi ben precisi. Che non sono puramente economici. Ma di ben altro spessore.
Per chi volesse saperne di più pubblico integralmente, qui sotto, l’editoriale di commiato che ho scritto sull’ultimo numero dell’edizione cartacea rilasciata lo scorso ottobre. Con due minuscole premesse.
La prima: molto spesso ciò che c’è più bisogno di fare è esattamente ciò che mette più paura fare.
La seconda: abbiamo da fare altro. Molto altro. Probabilmente di molto più efficace (ma di questo parleremo a breve).
Intanto, l’elogio “funebre”, e qualche sassolino da toglierci dalle scarpe, ok? E poi andiamo avanti, perché, per dirla alla Alain de Benoist: “la tradizione non è ciò che non cambia mai, ma ciò che cambia rimanendo fedele a se stessa”.
Amen.
Ma dai? Internet è sempre meno libera
Mano a mano se ne accorgono sempre più persone, sempre più giornalisti sino a ora un po' pigri (o con un po' di pregiudizi) e sempre più siti e giornali on-line si iniziano a dedicare alla cosa.
Cosa: la non neutralità dei colossi come Facebook e Google, per dirne solo due.
Io ne scrissi parecchio tempo addietro
Reportage: si può vivere in barca con 500 euro al mese?
Sono andato a vedere di persona se "è vero". Ed è vero: vivono veramente in barca con 500 euro al mese. E vivono da Re. Nel momento odierno, dove sono in molti a cercare soluzioni alternative non solo abitative, ma proprio lavorative ed esistenziali, questa è una realtà vera e propria. Al di là di decidere di abbracciarla o meno, si tratta in ogni caso di una possibilità reale. Sul serio: l'ho vissuto e sperimentato in prima persona, e ne ho colto l'essenza.
I nazionalismi solo di facciata. E il M5S?
C’è un vastissimo malcontento da incanalare a uso del Sistema. Ed ecco spuntare nuove esche.
Sommario
- E gli altri partiti italiani?
- Obiettivo 40%. Davvero?
- E dunque, le domande
- Grillo, ci rispondi?
De-Global Power
Questo numero della rivista è particolarmente ambizioso. Come alcuni altri cui siete abituati da quasi dieci anni. Il motivo è presto detto e risiede nell’apertura stessa: proponiamo uno scenario e una chiave di lettura del tutto inediti e differenti da qualsiasi altro studio attualmente presente. Il tema è, in estrema sintesi, quella della post-globalizzazione. Ovvero di ciò che ci aspetta in seguito ai grandi riposizionamenti che i poteri forti stanno mettendo in atto in seguito alla verifica di due fattori. (...)
Il lusso di un padre (nei confronti del figlio)
Sovranità: politica, economica, monetaria
Lavoratori poveri o schiavi?
L’uomo è un animale adattabile: si adatta anche alle cose che dovrebbe ripudiare. Ci adattiamo a mangiare cibo spazzatura, a respirare veleni, a stare in coda un’ora al mattino in tangenziale per andare al lavoro e un’altra ora la sera per tornare a casa.
Ma gli adattamenti più subdoli sono quelli che riguardano stili di vita che inducono cambiamenti antropologici. Uno di questi riguarda una nuova figura sociale della nostra contemporaneità. Una figura sociale sconosciuta nella storia precedente: è la figura sociale del lavoratore povero.
Decrescita: "imperfetta salvezza"
È questione di igiene mentale, ovviamente. E per una generazione come la nostra, in transizione, si può fare già molto, anche se forse non tutto. Può bastare? Per noi singolarmente, e per delle piccole comunità, sicuramente.
Terza Via e altre fandonie progressiste
di Valerio Lo Monaco
Sommario:
Alternanza Vs Alternativa
Terza via, con cautela (storica)
L’illusione del Pd
Una panoramica aiuta
- merci, + beni = il vero benessere
Decolonizzare l'immaginario, naturalmente. E la formula è molto semplice, se non altro da capire. Se la si vuole capire
La Comunità. Regole, dono, controdono
1000 euro al mese? Ecco la nuova figura sociale del "lavoratore povero"
Sul serio: si è arrivati al punto di andare a protestare pur di avere 1000 euro al mese. Cioè per avere un salario che, in questo mondo, equivale a diventare la nuova figura sociale del "lavoratore povero". Non sarà il caso di virare, invece, decisamente?
3 ambiti di azione. E di lotta. E dunque "di vita"
La crescita economica NON porta benessere
Tra gatti, John Keats, globalizzazione, e scenari da descrivere
Il senso della vita: direzione e significato (una ipotesi)
Estratto dallo spettacolo "Ribelli sotto le Stelle" ad Arma di Taggia nel giugno 2016