E insomma anche Facebook "affina" (si fa per dire) i suoi strumenti, cioè i suoi algoritmi (ovviamente realizzati da una manina, cioè da una volontà...) per "combattere le fake-news". E lo fa, come parole testuali dei suoi ingegneri Akos Lada, James Li e Shilin Ding, per, tra le altre cose, stimolare una selezione: «Se un contenuto stimola molto coinvolgimento in parecchi utenti o se un post da una Pagina sta facendo molto discutere, si potrà modificare l'importanza di quell'elemento per la bacheca in tempo reale. La sfida, in un certo senso, è proprio questa: migliorare ciò che vediamo, anche in virtù dell'"engagement" che sta generando, filtrando sempre meglio la natura dei contenuti proposti.».
Cioè, in sostanza, ritiene una cosa rilevante per noi se molti ne parlano. Sic!
Siamo in piena bolla dei filtri. (da leggere, questo libro, se ne si vuole capire di più).