Valerio Lo Monaco

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Mps: 333 euro a testa (più interessi in comode rate: fine pena, mai) e passa la paura

Lo Stato salva MPS emettendo 20 miliardi di debito. Debito nostro. Di ognuno di noi in quota parte.

Ora, il punto non è nelle (supposte) conseguenze che potrebbero arrivare dalla Ue per il salvataggio statale. E non è neanche nel fatto che si stia salvando una Banca che ha fatto carne di porco grazie all’appoggio di politica (Pd) e lobby. E non è neanche nel fatto che si stia salvando una azienda privata che, come ogni azienda privata nelle medesime condizioni, è giusto fallisca sul peso dei propri errori.

Se vogliamo (e non vogliamo) il punto può anche non essere nel fatto che tutti i contribuenti, in quota parte, siano tassati per consentire a una azienda che ha fatto profitti privati di continuare a sopravvivere sollevando coloro che dovrebbero invece pagare per il suo fallimento. (Visto?, il denaro per queste cose si trova, eccome).

O forse bastano anche tutti questi punti messi assieme.

Ma il tema è soprattutto un altro, ovvero il “precedente” che questa operazione comporta. A questo punto, ogni Banca può legittimamente pensare di continuare a giocare a poker con speculazioni di vario tipo perché tanto, poi, ci penserà lo Stato, cioè ognuno di noi, a pagarne gli eventuali conti in rosso.

Altro che salvataggio di Stato e nazionalizzazione. Se la si voleva fare, una nazionalizzazione, andavano salvati i correntisti semmai, i depositanti. Coloro che non hanno alcuna responsabilità di quanto accaduto. Per esempio facendoli confluire, senza perdere un solo euro, in una nuova Banca a totale controllo pubblico.

In quanto agli azionisti e agli obbligazionisti di una azienda fallita come Mps invece, come in tutte le aziende che sono fallite nel nostro Paese, ebbene essi avrebbero né più né meno che dovuto pagare il conto dell’investimento sbagliato. Come ognuno di noi in casi del genere. Altro che salvataggio pubblico. Sino a che c’è stato da fare profitti se li sono intascati i privati. Ora che ci sono le perdite, si nazionalizza. In culo al libero mercato à la carte.

(Poi, naturalmente, prima che il primo di turno passi di qui e alzi la manina… chiaro che in tema Banche & Denaro, parlare di Banche di Stato è del tutto inutile se non si affronta contestualmente l’emissione della moneta, il suo controllo, e la sua proprietà. Ma questo è un altro discorso, che abbiamo fatto e continuiamo a fare da decenni)